Qui non c'è nulla per nessuno, io galleggio, sopravvivo....
Non so per quanto ancora, ora le necessità sono tante e sarò costretto ad emigrare, lo so.
Il tessuto sociale si sta sfaldando ed io sono in un intreccio di fili, sempre più sottili. Certe volte mi sento inetto perché la società invece di premiarci, ci butta a terra, fa innalzare solo gli stupidi, quelli che non hanno voce o meglio quelli che la voce non la alzano.
Mi sento al palo, senza potermi muovere guardo attonito il mondo che mi circonda e mi sento inerme solo.
Raccomandazioni e favoritismi per voti politici, non riesco a innescare nulla, solo urla rimpianti e un corale "Sursum Corda".
All’apparenza non mollo.
Almeno la corazza appare lucida e brillante .
Poi voi tutti, siete la mia valvola di sfogo, voi che leggete, sapete quello che veramente penso.
Per il resto appaio come un leone pronto a graffiare.
Così sono agli occhi dell'opinione pubblica.
So che nella vita non conta solo il denaro e lo status simbolo ma questi diventano strumenti di convincimento.
Molti mi considerano un grande, ma lotto giorno dopo giorno per apparire quello che non sono.
Il vero me lo conosce solo chi legge nel profondo del mio animo.
Le mie angustie e i miei pensieri più intimi li conoscono in pochi.
Io credo in tutto ciò che ho fatto e in tutto ciò che faccio, sono “uno” a cui piacere fare quello che dice e non dire quello che fa.
Questo è quello che conta, non avere rimpianti e neanche rimorsi per questo sono apprezzato, stimato e temuto da molti, perché mi vedono come un vincente, "uno" che riesce a vivere bene in una società dove non c'è nulla per nessuno.
Ma non è così in fondo, nel mio animo tutto questo, lo so, è effimero e passeggero.
Cosa mi manca?
La sicurezza di poter continuare a vivere e la certezza che la mia prole possa in qualche modo avere quello che bene o male ho avuto io....... in Sicilia..... perchè?
Perché la Sicilia è anche mia.