Dopo una chiesa a strapiombo dove centinai di coppie benestanti nei secoli hanno deciso di suggellare il loro amore, tra disegni bizantini e panorami mozzafiato di ponente, dove solo il clero poteva costruire occultando con la solita storia di santi eremiti e di miracoli, srotolo la mia mente lungo una scalinata dando vita ai pensieri più strani e bizzarri.
Mi sento in bilico come un equilibrista su una passerella, che pur fata di roccia purissima, sembra fragilissima come la musa che mi affianca e mi fa sentire in un ambiente surreale accompagnando la mia discesa a picco tra cielo e mare.
Vedo in lontananza un branco di cani che si accoppiano selvaggiamente, e mi fanno ripiombare in un profondo Sud dove la paura per la stessa natura incontrollata, ti blocca, ti fa tornare indietro, e ti fa ritrovare nuovamente nel mondo reale dove ti rendi conto che la disperazione prevale sulla bellezza del posto e dare un taglio alla vita è facilitato dalla conformazione della natura stessa.
Nel mio andare, mi colpisce di nuovo una chiesette costruite a ridosso di vecchie fabbriche, di sicuro messa li a raccogliere più danaro e poi ecco il Tono nuovo modo per un siciliano dominato dai normanni di indicare le onde che sembrano proseguire la loro corsa sui teli delle barche tirate a secco.
Ed è in questo paradisiaco apparire che mi sento completamente, soggiogato da un fiato al cuore, che mi fa trasalire al pensiero di poter stare romanticamente pensoso a guardare le nubi da una rupe con occhi inespugnabili che guardano il nemico venire da sud.
Mi sento in bilico come un equilibrista su una passerella, che pur fata di roccia purissima, sembra fragilissima come la musa che mi affianca e mi fa sentire in un ambiente surreale accompagnando la mia discesa a picco tra cielo e mare.
Vedo in lontananza un branco di cani che si accoppiano selvaggiamente, e mi fanno ripiombare in un profondo Sud dove la paura per la stessa natura incontrollata, ti blocca, ti fa tornare indietro, e ti fa ritrovare nuovamente nel mondo reale dove ti rendi conto che la disperazione prevale sulla bellezza del posto e dare un taglio alla vita è facilitato dalla conformazione della natura stessa.
Nel mio andare, mi colpisce di nuovo una chiesette costruite a ridosso di vecchie fabbriche, di sicuro messa li a raccogliere più danaro e poi ecco il Tono nuovo modo per un siciliano dominato dai normanni di indicare le onde che sembrano proseguire la loro corsa sui teli delle barche tirate a secco.
Ed è in questo paradisiaco apparire che mi sento completamente, soggiogato da un fiato al cuore, che mi fa trasalire al pensiero di poter stare romanticamente pensoso a guardare le nubi da una rupe con occhi inespugnabili che guardano il nemico venire da sud.
1 commento:
Spesso mi è capitato di sentirmi soggiocata da "fiato al cuore"...sensazione bellissima per chi nutre un sentimento profondo, concreto, reale, nei confronti di persone che non riescono o che non vogliono coltivare tale sentimento per mancanza di CORAGGIO quando le cose vanno per il verso sbagliato!... ognuno di noi diventando Giusto, Leale, Generoso, Onesto e SINCERO guadagna un posto nel mondo...RAGION PER CUI VALE LA PENA VIVERE...
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