11 agosto 2012

Alla mia Venere!

Erano solo duecento scalini
a separarmi dal mondo reale!

Mi calai in quell'acqua,
sensazioni di torpore
mi percorrevano i muscoli.

Era calda.

Il sole scaldava quello
specchio d'acqua salatissima.

Pesci trasparenti mi nuotavano accanto
gente urlava e gli schizzi arrivavano da ogni dove.

Il fondo era fatto di ciottoli bianchi
spezzati dalle onde
l'acqua cristallina
me li offriva alla vista.

Al calare del sole la gente sciamava
e rimanevo da solo a godermi la
conca vulcanica di un mare saraceno.

Il vento mi colpiva la faccia
unica cosa che rimaneva fuori
e sentiva il fresco di quella giornata di fine estate.

Sensazioni bellissime mi passavano
nella mente.

Sentii uno sciabbordio mi voltai
ero rimasto solo,
e quasi incosciamente ero
arrivato al centro di quello splendore.

Quando mi girai lei era li
che mi guardava fisso.

Un eros irrefrenabile mi fece vibrare.

Lei sorrise, era nuda
bellissima, i capelli bagnati.

La luce fioca del tramonto mi
dava colori del posto che non avevo ancora
assaporato.

Si avvicino'.

Senza chiedere le poggiai una mano sul volto,
lei la bacio'.

Da li a poco eravamo avvinghiati
in un amplesso che non so quanto duro'.

Mi addormetai quando ripresi i sensi
ero di nuovo tra gli ulivi che sovrastavano il capo
poggiata affianco al faro.

Ancora assopito pensavo all'amore che la mia Venere
mi aveva dato ed il suo odore rimase con me per sempre.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Îmi aduc aminte cum te căutam odinioară

În fiecare unghi al existenţei mele.

Cu câtă înverşunare cotrobăiam ,

Cu cât patos încercam fiecare colţ de stradă.

Uneori te şi zăream într-o formă de culoare

Ba mai mult , te şi simţeam într-o stare de visare.

Acum , nu te mai caut , apele s-au liniştit

Iar tu ai devenit însăşi existenţa mea...