20 dicembre 2007

Il canto di un felino

Come buona abitudine, mi doleva far riferimento
al solito amor patrio, ma era obbligatorio.
Non per nulla, manichini svuotati dalle loro frustrazioni
tanto da essere pronti ad una implosione, ci avrebbero portato
oltre al sistema riorganizzativo.
Ancora e poi ancora, sarei rimasto a pensare.
La vista si affievoliva, la fronte si imperlinava di sudore,
la giungla di pensieri si infittiva e
armarsi del più grosso macete non sarebbe servito a nulla.
Malgrado ciò, sarei riuscito a svolgere il mio
amaro lavoro, nella mia terra,
sarei riuscito forse nel tempo, a liberarmi da quella
schiavitù opprimente che sarebbe stata la nuova molla
o la catena che mi avrebbe portato alla riscoperta delle mie
nascoste o assopite capacità.
Eccomi allora pronto a prendere una decisione,
ricorrendo al coraggio di chi lascia ciò che sa per andare alla ventura
in quella giungla di pensieri in un felino mi sarei trasformato
armato dei sui artigli più aguzzi avrei fatto cantare quelli rubavano.

19 dicembre 2007

Polifemo Eroe Siculo /

A chi scrive così tanto male di Polifemo fino a paragonarlo ad un oggetto scialbo come la TV.....

Io sono Siciliano e Polifemo era il nostro antico Baluardo, contro tutti i conquistatori di un tempo, anche loro interessati agli "Oli"....... d'ulivo si, ma sempre "Oli".

Fu l'unico a tenere testa alla Super Potenza di un tempo..... era orbo è vero, ma non per natura....era semplicemente accecato dall'ignoranza e dalla cupidigia come tutti coloro che hanno fame, e pur essendo le sue forme giganti, che erano il risultato di una forza immane che il mio antico popolo mostrava....venne privato di quell'unica vista di cui era dotato............dalla furbizia del Presidente dei conquistatori d'OLIO, che si prese gioco di lui mentre lui "dormiva". Poveretto era così certo e sicuro che "nessuno" avrebbe dato la su stessa vita per continuare ad avere quell'Olio che lo tenne in casa con lui.....e nell'impeto collerico finale lasciò comunque bellezze paesaggistiche da togliere il fiato http://www.foto-sicilia.it/fotografia.cfm?id=21629. Comunque nella sua infinita rozzeria e barbaria fu l'unico che pur ciecato di quell'unica vista, scaccio il conquistatore d'olio....Perciò abbi rispetto, tu che lo paragoni ad un TV color, e soprattutto impara a conoscere il Siciliano Polifemo, che in un impeto d'ira scacciò il conquistatore se pur cieco....State attenti conquistatori, il popolo siciliano è sempre così, all'inizio sembra piegarsi al volere dei potenti e poi con un colpo di reni disarciona chi lo vuole cavalcare.....Abbiamo imparato, dai troppi soprusi...............e dalle troppe conquiste e soprattutto dai troppi conquistatori.
































Who writes so much evil of Polyphemus to compare an object as dull TV .....
I am Sicilian and Polyphemus was our ancient rampart against all conquerors of the past, they too interested in "oils "....... Olive yes, but always "oils.
It was the only head to keep the Super Power once ..... Was blind is true, but not by nature .... was simply blinded by ignorance and greed as all those who hunger, and although its forms giants, which were the result of an enormous force that my old people showed .... Was deprived of that unique view of which was equipped ............ By smart President, conquerors of OIL, who took game while he "slept". Poor, was so certain and sure, "everyone" would have on the lives, to continue to have that oil, which kept him at home ..... In the final impetus to anger, however beautiful landscapes left breathtaking http://www.foto-sicilia.it/fotografia.cfm?id=21629.
However in his being rude and barbarous, was the only one, though blinded in one single view, drove away, the conqueror of oil ....
So, have respect, you that the comparisons to a TV, and most importantly, learn to recognize the "Sicilian" Polyphemus, in a surge of anger drove the conqueror though blind ....
Be careful conquerors, the Sicilian people, it is always the case, it seems to bend to the will of the powerful and then with a flash disarciona who wants to ride ..... We have learned, too many abuses ...... ......... and too many achievements and especially from too many conquerors

13 dicembre 2007

Santa Lucia


Forze di una natura nascosta,
sonni ancestrali che si accavallano
aromi che si protendono in aria senza estasiare
voci che aleggiano in corridoi stretti ed angusti,
echi di anime impegnate a purgare le loro colpe.
Questa è la mia solitudine, sapere di essere su un piano astrale che non mi consentirà più di scoprire cosa la via più giusta può dare al mio essere.

12 dicembre 2007

Stringhe e corde.


Come possiamo celare a noi stessi la sintesi del tutto con antitesi del niente.
Io voglio, semplicemente, sperare in una quasi totalità d'effetti o in una unicità di
affetti per slegare i nodi.
Ormai sento la sincronicità degli eventi come archetipi di un mondo lontano.

Fermarmi non concependo ciò che il mio stesso
integralismo avrebbe potuto captare, la velocità di aggregazione
simbionte ad un'altra classe sociale diversa da quella di un
ingresso alla mia stabilità economica.
Cogliendo soltanto quello che si può fare per semplice sviluppo di
Amore.


10 dicembre 2007

La cosa più importante


اهم شيء هو : الحب
最重要的一点是:爱情
에서가 장 중요한 것은 : 사랑
最も重要なのは:愛
Самое главное - это: любовь
Het belangrijkste is: liefde
Το πιο σημαντικο πραγμα ειναι: αγαπη

09 novembre 2007

Cosa pensare

Perché giungere a conclusioni affrettate su quella che potrebbe essere un nuovo modo di pensare? Lo si deve fare per forza, ad esempio, nella mia breve esistenza ho solo commesso errori, profondi e non imputabili ad altri.
Sono sempre più convinto che la troppa libertà di pensiero porta ad avere una degenerazione dello stesso, quindi posso semplicemente sperare che nel momento in cui lo sbaglio va ripetuto è solo perché la generazione dell'errore è la rivisitazione di un percorso che precede la paura.

26 ottobre 2007

Agli scritti di mia sorella

Centinaia di volte mi sono chiesto se
Anche nelle migliori delle
Realtà, ci sarebbe stata
Musica celestiale che riporta ad
Epoche antiche e paradossali diventate ormai,
Litanie di parole che
Incalzano sempre più nella
Totale speranza di poter trovare
Amore.

12 ottobre 2007

Riordino










Mai nessun sentimento sarebbe stato più come
amare. Lo stesso sarebbe
rimasto alla stregua di molte
tensioni che avrebbero vacillato tra
idee diverse e sicuramente
non comuni per la loro
arroganza d'essere.

11 ottobre 2007

Moneta

Ormai sono come una moneta
che passa di mano in mano senza
sapere in quale tasca o cassetto, si andrà a fermare.
Sono come un soldo e come tutti i soldi
mi sento senza nessuna importanza.
In qualsiasi posto mi trovo, mi sento in un deserto,
sento che il tuo pensiero mi circonda come
un vento fortissimo che alza
sabbia, mi colpisce in modo violento penetrante
e mi riempie di piccoli granelli che non vanno via.
Polveri che si sistemano a mo di corazza e che mi
rendono duro quasi a sembrare un marmo………..
senza sentimenti e amori……….
Mi sento così, come una moneta,
arida e inutile se non per il significato stesso
che gli uomini le danno.

28 settembre 2007

Venature da scaldare

Avere un cuore di marmo il più delle
volte aiuta.............................................
ti fa rimanere indifferente agli strattoni che ti da
la vita, ti fa incontrare persone che prese dallo scoramento
cercano in tutti i modi di svegliarti dal torpore,
gli stessi si buttano a capofitto abbandonandosi perdutamente
su quel cuore per scaldarlo fino a farlo
fondere per tirar fuori dalle venature di quel gelido marmoreo
il calore che c'è dentro....................

06 settembre 2007

Tormento

Solamente dopo anni capisco che
amore è semplicemente
non riuscire a
tenere le cose dentro, come
idee e frasi fatte ed è proprio questo
non avere la sicurezza di pensare senza
oltraggiare a spingerti avanti come un automa.

Asfissia

Ancora una volta mi ero perso in un
dedalo di vie, che sarebbero state il
residuo della mia prima
idea razionale su quel mistero chiamato
amore, semplicemente perché le cose
normali mi avrebbero portato alla
asfissia della passione.

05 settembre 2007

Un amore lontano

















Gioia di un cuore
Ribelle e malinconico
Amore per effluvi
Zingareschi di terre lontane simbolo di
Intellettualismi ed
Amori eterni......

04 settembre 2007

Paura

Senza, di lei le cose proibite non esisterebbero.
Qualche volta me ne sento sopraffatto, ma non potrei viverne senza.
La accetto e non la rinnego, la mantengo in uno stato di quiete,
la faccio semplicemente cadere in un pensiero da insignificante e la modulo
in modo tale da avere qualche guizzo di coraggio che in genere rimane persistente
fino ad appagare il mio desiderio di onnipotenza.

10 agosto 2007

Fine staggione

Na notti sula, chiu chiara di nauttra,
chiddu ca vogghiu è sapiri
u disiu di na stidda chi casca,
u pirchì s'adduma na luci n'ta l'occhi
di na fimmina di nautru munnu.
Idda ca puru non parrannu
a me stissa lingua si sforza d'amarimi,
commu nuddu avi saputu fari finu a stura,
l'amuri ca sulu na fimmina 'nnamurata poti,
pi essiri matri di du figghiu ca non pozzu aviri..........................

L'Amore del mio amico Nunzio

Gioia del mio io,
Lezione per il mio pensiero,
Orgoglio dei miei sensi.
Riuscirò un giorno ad
Ingannare quella cosa chiamata
Amore.



01 agosto 2007

na notti

Sulu dda notti
mi sintii chinu di na cosa chiamata amuri
chi ti faci ittari l'occhi du scantu
prima di fari di novu iornu.

La Vita Perigliosa di Giosuè Parte 8

Breath of life.
If we want the dream come true, we must be true to the dream, but all this will only be meaningful if there are dreamers who respond and make the dream come true.

Gli piaceva tantissimo quello che scriveva lei dalle lontane terre in cui era andata a rifuggiarsi per non pensare più a lui ma non serviva a molto................ Era rilassato Giosuè quel sentirsi non sentirsi era come un'altalena che non riusciva a farlo smettere di sognare..............e faceva della realtà fatta sogno la quotidianità per la quale si era tanto battuto.......................AMAVA ed era felice di farlo

15 giugno 2007

La Vita Perigliosa di Giosuè Parte 7

"Ti penso... molto...sto cercando di rimuoverti dai miei pensieri...non riesco...sento la tua passione dentro di me che mi sta distruggendo l'anima!"

Questo, era quello che pensavano entrambe, quando decidevano di non vedersi, uno perché Giosuè era stato chiaro fin dalla seconda volta che si erano incontrati, aveva subito detto che era sposato con una bimba e per seconda cosa che lui non aveva sempre modo di essere libero questo dava l'input a lasciar perdere tutto e ogni volta che c'era il reincontro erano punto e a capo.......

Lui sentiva che il desiderio di lei era una situazione stabile monodirezionale opposta a quella sua infatti lui non avrebbe voluto perdere nulla di ciò che aveva...........Il vedersi a spezzoni o il non vedersi affatto faceva si che non riuscisse a rimuovere. Era sempre presente e attiva nel suo cervello.

Aveva cercato di farle capire che sarebbe stato più bello se entrambe avessero potuto vivere una vita parallela, senza però decidere di lasciarsi andare completamente, ma non succedeva era possibile che lei avrebbe voluto tutto e subito............

E la domanda che si poneva era sempre la stessa: Si possono amare più persone?

Gli venivano in mente le parole della madre che aveva un concetto solo materno dell'amore:

"L'amore non si può ridurre, si può solo moltiplicare"

Ma in quelle parole, era sicuramente incluso suo padre, era lui infatti che con sacrifici quasi scarnificanti a rendere possibile l'unione e la crescita di una famiglia del tutto rispettabile..........

Questo gli permetteva di capire che anche il suo senso d'amore poteva essere assoggettato a quella regola.................................

La Vita Perigliosa di Giosuè Parte 6

Per circa quattro mesi, si videro quotidianamente, quando stavano assieme per entrambe era come assistere ad uno spettacolo pirotecnico.
O Giosuè lasciava il Nelson, al suo nulla, o lei lo andava a trovare la, in quel castello incantato dove lui cercava di nascondere il suo orgoglio di maschio innamorato.........il sesso parlava per lui dava il meglio di se e stava davvero bene a sentire che pure lei si sentiva incenerita da quell'amore inatteso.
Giosuè sentiva nel suo cuore un bruciare che veniva attutito solo dal vederla, anche lei provava le stesse cose e non disdegnava tutte le scuse che lui trovava per incontrarla.

05 giugno 2007

La Vita Perigliosa di Giosuè Parte 5

Era sempre in quei giorni che Giosuè attraversava il suo periodo più brutto, quello che porta all'estate, e decise comunque di chiamare quel numero di telefono per seguire il corso d'assaggiatore di primo livello.
La voce era dolce e squillante al telefono, era una ragazza sveglia una di quelle che non hanno problemi di parlare con il primo che incontrano o meglio che sentono, il pronto che aveva avuto effetto strano, nella sua mente da subito aveva avuto come un aprire di porta un girare di ingranaggi che sarebbe stato un problema poi fermare.
E da li come se qualcosa continuasse a farli richiamare li portò a sentirsi spessissimo.
Era quello che meno si aspettava, non sarebbe dovuto succedere, ma ormai era andata, si era innamorato.

04 giugno 2007

La Vita Perigliosa di Giosuè Parte 4

La reale possibilità di mantenere il Nelson con pochissimi clienti l'anno, che arrivavano solo per la storia del posto, lo metteva in non poche difficoltà.
Quell'anno aveva avuto un annata davvero magra, ed era riuscito a stento malgrado l'affanno a resistere. Spegneva le luci ed era sempre in palpitazione quando sentiva una macchina che rombava al di la della curva che era antistante il rettilineo sul quale il Nelson aveva l'ingresso principale.
Certe sere la dispensa era vuota e preferiva uscire spegnere i motori della piscina unico lusso che si era concesso e andava al bar di Luis che era li con una parabola a ricevere Film dal mondo.......
Stavano assieme e bevevano qualcosa di forte avevano deciso di fare un corso da Sommelier ma alla fine il costo eccessivo aveva fatto cedere alla tentazione di partecipare Luis nel paese vicino ed aveva fatto in modo che anche Giosuè rinunziasse.......

17 maggio 2007

Demoni



















In qualche modo si sapeva
negare. Non aveva nessuna
espressione sul volto
sembrava incerta quando
sapeva di dover intercedere per
avere la dannazione del mio animo........era il mio demone.

02 maggio 2007

La Vita Perigliosa di Giosuè Parte 3

Giosuè, era sposato con una figlia, ma non era molto felice, la moglie e la bimba vivevano lontano da lui in una grande e bella città vicino ai nonni che potevano con il loro potere economico offrire tutto le opportunità che la vita proponeva a Rosario.
Quella sua di ritirasi in un piccolo centro non era sicuramente il non amare la moglie, ma l'odio per il suocero che in qualche modo al solo stargli vicino gli cambiava la vita.
Aveva percezione, che la la sua cattiveria venisse fuori, dando il peggio di se. Quando era con lui e la compulsione a trovare altre persone che lo circondassero per farlo zittire era irrefrenabile diventava appiccicoso ed intollerante come a volere praticare il mobbing di quel tizio che tanto detetestava.
E poi il paesello, la libertà di scelta per persone con cui scambiare opinioni e commenti su tutto ciò che gli accadeva nella grande città e poi c'erano loro le donne che gli rendevano la vita più felice femmine di tutte le età e di tutte le razze che erano li a sua piena disposizione donne che gli davano piacere fisico e piacere intellettuale o entrambe.
Erano loro quelle da cui Giosuè scappava, le donne con cui si poteva dialogare, era come essere prigioniero in un lager nazista e combattere contro la fame mantenendo la propria dignità.
Non voleva tradire, ma la sua posizione era invidiabile, riusciva a parlare con tutte le donne, di tutte le età e poi era davvero bello i suoi occhi erano grigi e anche se teneva i capelli corti erano davvero tanti e si sistemavano da soili senza che facesse gesti o usasse unti innaturali, fisico da nuotatore insomma un mix che facevano del tenutario dell'Hotel Nelson la persona ideale per essere corteggiata ed amata da quasi tutte le donne che lo conoscevano. Ma c'era Rosario la donna che più amava e che non poteva assolutamente perdere.
Perchè Rosario una bimba è bel che spiegato all'ecografia morfologica, al quale il suocero avevo assistito, era risultato un maschietto, perchè i medici più bravi avevano errato e per fare dispetto prorpio a lui Giosuè disse che avrebbe chiamato il primo genito come suo padre persona molto più bella del suocero ma assai meno influente nella società..............

23 aprile 2007

Scusate l'iterruzione del racconto

Scusate l'interruzione della vita perigliosa di Giosuè ma era più significativa un'ode a mio zio, che ha abbandonato la vita in due mesi......................................................
Forse uno dei pochi che rispettava la mia eccentrica personalità.
Mi mancherà tanto..............................................

A partenza i me ziu

Profumo di crispeddi fritti ca provula,
ciauru di gersuminu iancu e di calia a ddu botti,
sonu di campaneddi d'argentu appinnuti o santu.
E poi u tammuru che batti e a grancascia ca
chiama all'adunata di musicanti.
Santi d'austu ca fannu turnari i famigghi
oncantu ca puru niuru, fannu
veniri genti puru i luntanu......
Di chistu mi ricordu caru ziu
di commu mi trattasti e di commu
misuravi u rispettu cu tutti.
Ti vogghiu beni e ie sicuru
ca to partenza sarà pi tutti na cosa brutta....
Un to niputi............................

11 aprile 2007

La Vita Perigliosa di Giosuè Parte 2

Legge fisica inattacabile dalle vecchie teorie, modernissima nelle definizioni, ma stretta a ridurre il tempo in un borgo di provincia senza spazi da utilizzare e azioni da intraprendere.
Era questa la realtà, intrappolati in un'esistenza che accomunava poche centinai di anime e che portava alla consapevolezza che ognuno era importante per se e non aveva del resto, voglia di anticipare nulla di se agli altri.
Esistenze, fatte di parenti e invidie democratiche, per piccoli uomini ingigantiti da piccole azioni comuni fatte per le loro famiglie.
Giosuè aspettava, era l'unico in paese ad avere una memoria fotografica che gli permetteva di avere la sensazione di conoscere anche chi era passato solo una volta, nel suo piccolo hotel "Nelson" unico personaggio famoso che si era degnato di fermersi tra quelle quattro case. Quest'ultimo era passato nell'Ottobre del 1797 anno prima della caduta di Ferdinando I re delle Due Sicilie, che a seguito dei moti rivoluzionari sfociarono nella nascita della "Repubblica Partenopea", dovette abbandonare Napoli e rifugiarsi con l’aiuto di Nelson in Sicilia, a Palermo. Nelson fu contentissimo di aiutare il re in decadenza perchè già aveva intenzione di occupare quelle terre. Infatti nel 1799 re Ferdinando fu rimesso sul trono di Napoli, grazie all’aiuto dell' inglese, che aveva sconfitto la flotta francese nella battaglia di Abukir impedendo alla Francia la supremazia nel Mediterraneo.
Nelson soffocò nel sangue la repubblica partenopea e liberò la monarchia borbonica da uno scomodo avversario avuto in consegna, il Caracciolo, eroe della rivoluzione napoletana. Con una decisione che suscitò sdegno e che gli venne rimproverata dai suoi stessi connazionali, lo impiccò sulla sua nave, dopo un sommario processo, alla presenza della sua compiaciuta amante, l'avventuriera Emma, la giovane moglie dell’anziano ambasciatore inglese, Sir William Hamilton. Ferdinando I, in segno di riconoscenza, concesse a Nelson, in perpetuo, l'Abbazia di Maniace, le terre e la città di Bronte(in greco tuono) nello stesso modo come in passato erano appartenuti all’Ospedale di Palermo. Nel passaggio di proprietà «vi congiunse come diritti il novero di tutte le usurpazioni, abbenchè contraddette e condannate»........

10 aprile 2007

La Vita Perigliosa di Giosuè Parte 1

Certamente la vita di Giosuè era assai piena di noia ed incessante stanchezza di essere infinitamente turbato dal non avere granché da fare.
Questa condizione era una molla che lo spingeva ad avere la certezza che sarebbe stato, il concepire o entrare in un sodalizio importante con persone speciali a farlo cambiare, a dargli una nuova esistenza.
Ed era solo per questo che si era fossilizzato in un piccolo borgo medievale che sembrava un altro quando un posto in cui il tempo si era quasi fermato dilatandosi dismisura. Come se in quel posto la legge di Einstein fosse l'unica legge naturale che si occupasse di non far procedere il tempo.......

02 aprile 2007

Sorrisi


Solo un sorriso sforzato,
un ovale scolpito in una
dolcezza antica e senza tempo...
sono convinto che essendo
alla ricerca di un amore vero
il vero amore non è coinvolto...........

14 marzo 2007

I QUATTRU I VULCANU




Puteva mai sapiri, chi commu
mammalucchi taliannu dda rina niura
e ddu mari azzurro, mi puteva veniri
u spinnu di scriviri di ddu bagnu fattu
e setti i sira tra barchi e surfuru giallu
ca spicca macari i notti.....
Puteva mai pinsari chi d'acqua tepida
di prima sira mi puteva ristari n'to cori
e chi senza tuvagghi e du muturina scassati
avissi putu pinsari che chidda avissi statu
l'urtima vacanza libira di passari senza pinseri
commu i quattru i Vulcanu.....
Tra chiappiri, munnizzari ca nun c'erunu e genti
ca ta tratta commu un re senza mi ti canusci....

04 marzo 2007

Zone d'ombra



Nebbia che sale dal basso
e che si intrufola, tra rami secchi
di un bosco perduto.
Nessuno chiede a loro,
persone, che lasciano il loro fardello
di anzietà al di fuori di porte mai aperte.
Come zone di luce diffusa,
si trovano tra zone d'ombra,
raggi filtrati, e miracoli mai avvenuti.

01 marzo 2007

Piove!

Rimanere per molto tempo da soli, ti aiuta riflettere, a credere che anche alcune delle più importanti, cose che fai siano sistemi di controllo, per equazioni algebriche, che verranno conservate su frattali di memoria che chi sà quando potranno essere riprese. Ed è solo allora che ti senti come colui che affronta la pioggia cercando di aprire l'ombrello ancor prima di incontrarla.

26 febbraio 2007

Scusami

Scusami Se quella sera sono stato troppo fragile E non ho avuto proprio forza per resistere Per fregarmene Scusami Ma la voglia di sentirti era incontrollabile Dirti tutto in quel momento era impossibile Era inutile Scusami, Se ho preferito scriverlo, che dirtelo, ma non è facile dirti che sei diventata il senso di ogni mio giorno, momento, perché... perché sei fragile Scusami Se io non sto facendo altro che confonderti Ma vorrei far di tutto per non perderti Voglio viverti Parlami Ma ti prego di qualcosa oppure stringimi Ho paura del silenzio e dei tuoi brividi E dei miei limiti Scusami, Se ho preferito scriverlo, che dirtelo, ma non è facile dirti che sei diventata il senso di ogni mio giorno, momento, perché... perché sei fragile e come me sai piangere Scusami, Se ho preferito scriverlo, che dirtelo, ma non è facile dirti che sei diventata il senso di ogni mio giorno, momento, perché... perché sei fragile e come me sai piangere.

13 febbraio 2007

Non c'è mai niente da fare.

Moriamo ogni istante un pochino forse solo se fossimo un po' diversi moriremmo di meno e la passione non nuocerebbe così tanto.
E' un periodo in cui mi sento più vivo che mai controllo quasi tutte le mattine di essere io padrone della mia vita e mi sento un po' attonito dai comportamenti della gente....
Persone, in grandi città, non in grado di stare alla stregua, con piccoli borghesi di provincia, che pur stando assieme in quattro e smontando le ruote di un cassonetto della spazzatura vedono se stessi come enormi esseri benevoli che distruggono l'ATO in piccolo e con il loro piccolo modo di fare reagiscono ad una tardiva essenza del "non c'è mai niente da fare".

Ormai riposa


Mai avrei pensato di

incidere il mio nome sulla

roccia di un monte fatto di creta,

io opera ultima di un

amore solido,

multicolore, infinito.

18 gennaio 2007

Sussulto lento

Ogni tanto riprendo il vecchio Pablo, che tengo per i momenti più tristi della mia esistenza e senza cercare di trovarmi di fronte a scelte obbligate o a scene a cui non vorrei assistere, pensando che forse certi attimi sarebbe meglio essere in un "altro quando".........
"Lentamente muore
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità. (P. Neruda)"
Non voglio morire lentamente voglio essere Vivo e mi lascio andare a piaceri intellettuali per me stesso prima che per gli altri.....
Vorrei essere, ed essere stato più paziente nella vita, per il raggiungimento della felicità senza apparire scorbutico e glaciale con persone a cui vorrei dare solo la mia protezione senza far pensare al loro uso come oggetto.......................

15 gennaio 2007

taublu

Oggi spiego perché taublu.
Nell'antico Egitto il blu era opposto al rosso ed era considerato il colore dell'introspezione e dell'infinito, era anche la tinta della pelle del dio dell'aria Ammone.
In tutto l'Occidente il blu è considerato come colore che dà serenità e invita alla calma, simboleggiando l'evasione e la pace.
Come si può notare è una parola che lo precede è tau che rappresenta l'ultima lettera dell'alfabeto fenicio, poi trasformato dai greci ed oggi rivive nella lettera T ma mi è venuta in mente dal magico quadrato di Sator.


Tra le strutture letterali palindromiche, la più famosa è probabilmente quella del "Quadrato Magico".
Infatti, analogamente ad un quadrato magico numerico (la somma delle cui caselle è costante in ogni direzione), tale quadrato di lettere mostra affascinanti e complesse simmetrie. Ecco lo schema nella versione più frequente:

Questo celebre quadrato è formato da cinque parole di cinque lettere ciascuna. Poste una sotto l'altra, possono essere lette da sinistra a destra, da destra a sinistra, dall'alto in basso, dal basso in alto, e la parola della terza riga, tenet, letta a rovescio, rimane identica. Se, poi, si scrivono tutte e cinque le parole una di seguito all'altra (rotas opera tenet arepo sator), la frase risultante può essere letta ugualmente bene anche in senso contrario, costituendo, quindi, un palindromo.
Questo strano quadrato è stato rinvenuto in molti luoghi europei, sia citato in antichi testi e sia raffigurato su antichi monumenti. Numerosi studi sono stati condotti sull'origine e sul significato di questa formula. In un primo tempo si credette un'invenzione medievale, perchè tutte le fonti conosciute non erano anteriori al VI secolo. Ma nel 1868, tra le rovine romane di Cirencester (l'antica Corinium), in Inghilterra, si rinvenne il quadrato graffito sull'intonaco di una casa databile tra il II ed il IV secolo d.C. Si pensò che la formula fosse stata una cruces dissimulatae, ovvero un artificio dei primi cristiani per adorare la croce in forma appunto dissimulata.
L'ipotesi parve trionfare nel 1926 per merito di Felix Grosser, pastore evangelista, il quale trovò che le venticinque lettere del quadrato possono essere disposte in modo da formare le parole PATERNOSTER incrociate, fra una A ed una O, corrispondenti latine dell'Alfa e dell'Omega greci, principio e fine di tutte le cose. Inoltre, nel quadrato stesso, le parole TENET formano una croce, e la T ad ogni estremità può essere interpretata come come una lettera greca tau, anch'essa simbolo della croce. Infine, ai lati di ogni T appare sempre una A (alfa) ed O (omega).
Anche lo scoglio della parola AREPO, che non esiste nel latino, parve cadere. Così ne scrive Giuseppe Aldo Rossi: "Si scoprì che nelle Gallie una certa misura di superficie, in tempo di dominazione romana, veniva chiamata sia semiiugerum, sia arepennis, dal nome del carro arepos, impiegato per lavorare il terreno. Niente di più semplice che il celtico arepos diventasse per i latini arepus. Come controprova, dalle pagine di una Bibbia greca del XIV secolo, dovuta ad un monaco bizantino, balzò fuori una traduzione del quadrato, dove alla parola AREPO corrispondeva il greco arotron (carro). Intendendo allora arepo come un ablativo di strumento, si otteneva: "Il Seminatore, col suo carro, tiene con cura le ruote"; intendendolo, invece, come un dativo d'interesse: "Il Seminatore, inteso al suo carro, tiene con cura le ruote". Altri, invece, hanno proposto differenti chiavi di lettura. Ludwig Diehl, ad esempio, ritenne che il quadrato dovesse leggersi in modo bustofredico (cioè a serpentina): sator opera tenet - tenet opera sator (il seminatore possiede le opere, ovvero Dio è il Signore del creato). In conseguenza di tutto questo, si concluse che il quadrato aveva un significato cristiano, che era stato composto nel III secolo e che la zona d'origine poteva essere la Gallia.
Successivamente, tra il 1932 ed il 1933, furono scoperti altri quattro quadrati a Dura Europos, anteriori al 256 d.C., anno della distruzione della città. Ma la scoperta più importante avvenne durante gli scavi di Pompei. Nel 1936 Matteo Della Corte, l'insigne studioso dei graffiti pompeiani, lesse un esemplare integro, graffito nella scanalatura di una colonna della Grande Palestra, accanto all'Anfiteatro. Un altro, mutilo, era stato scoperto il 5 ottobre 1925 nella casa di P. Paquius Proculus, sulla via dell'Abbondanza, ma egli non si rese conto che si trattava del medesimo testo.
Dopo queste scoperte, il quadrato venne anche chiamato latercolo pompeiano. La presenza del quadrato nell'antica Pompei poneva nuovi interrogativi. In primo luogo non vi era prova dell'esistenza del culto cristiano, ma soprattutto veniva a cadere l'interpretazione delle A e delle O come alfa e omega: essendo queste lettere greche entrate nella simbologia cristiana in seguito allo scritto profetico dell'apostolo ed evangelista san Giovanni (Apocalisse 1, 8, 21, 6 e 22, 13). Ebbene, la diffusione di quel testo nell'Italia centrale e meridionale non poté avvenire prima del 120-150.
Alcuni studiosi, come Carcopino, hanno voluto comunque salvare l'ipotesi cristiana ipotizzando che i quadrati pompeiani siano stati incisi da antichi scavatori in un'epoca posteriore all'eruzione; ma ciò contrasta con le risultanze degli archeologi, che hanno trovato intatti gli strati di sedimenti al di sopra dei graffiti. Oltre Pompei, in Italia il quadrato si trova in parecchi altri luoghi: tra i casi più interessanti la Cattedrale di Siena ed anche Sermoneta, dove il palindromo assume una curiosa struttura circolare. Anche in numerose località europee è possibile rintracciare il quadrato su qualche monumento. In Francia: nella chiesa di San Lorenzo di Rochemaure; in una vecchia casa di Le-Puy; nei castelli di Chinon, di Jarnac e di Gisors. In Spagna a San Giacomo di Compostela, celebre meta di pellegrinaggi medievali. In Ungheria graffito su una tegola di una villa romana di Aquincum, l'odierna Altofen (la vecchia Buda).Dato che alcune delle località dove è stato rinvenuto il quadrato furono possedimenti templari (ad esempio Gisors e Rochemaure), la prof. Bianca Capone, sulla base di attenti studi e personali ricerche, ha ipotizzato un legame fra il "Magico Quadrato" ed il famoso ordine religioso-militare dei Templari: sembrerebbe, infatti, che gli antichi cavalieri. probabilmente depositari di preziose conoscenze esoteriche, usassero tale simbolo per contrassegnare luoghi particolari o per trasmettere nascoste informazioni cifrate.

Questa assonanza tra pacatezza ed essere tenutari di un esoterismo medioevale mi affascina così tanto che ho deciso di adottarmi con questo nome sulla rete...

10 gennaio 2007

Stati e condizioni

Spesso penso alla mia condizione.
Sono quasi costretto a lasciarmi alle spalle la mia unica ragione di vita, per far risplendere le finanze dei miei dirigenti.
Come potere essere legati al mondo se è il mondo stesso a non essere interessato a te, a non volerti più, a digrignare i denti più forte di quanto si possa fare per farti sentire il rumore che fanno, a non darti nemmeno la possibilità di farti sperare in una miglioria, perché dove sei messo, è uno scuro fitto, fatto di nulla e di paura nel chiedere di far rispettare i propri diritti.
Spesso penso che la mia condizione non è una delle migliori, e poi penso che..........

09 gennaio 2007

Un fiato al cuore


Dopo una chiesa a strapiombo dove centinai di coppie benestanti nei secoli hanno deciso di suggellare il loro amore, tra disegni bizantini e panorami mozzafiato di ponente, dove solo il clero poteva costruire occultando con la solita storia di santi eremiti e di miracoli, srotolo la mia mente lungo una scalinata dando vita ai pensieri più strani e bizzarri.
Mi sento in bilico come un equilibrista su una passerella, che pur fata di roccia purissima, sembra fragilissima come la musa che mi affianca e mi fa sentire in un ambiente surreale accompagnando la mia discesa a picco tra cielo e mare.
Vedo in lontananza un branco di cani che si accoppiano selvaggiamente, e mi fanno ripiombare in un profondo Sud dove la paura per la stessa natura incontrollata, ti blocca, ti fa tornare indietro, e ti fa ritrovare nuovamente nel mondo reale dove ti rendi conto che la disperazione prevale sulla bellezza del posto e dare un taglio alla vita è facilitato dalla conformazione della natura stessa.
Nel mio andare, mi colpisce di nuovo una chiesette costruite a ridosso di vecchie fabbriche, di sicuro messa li a raccogliere più danaro e poi ecco il Tono nuovo modo per un siciliano dominato dai normanni di indicare le onde che sembrano proseguire la loro corsa sui teli delle barche tirate a secco.
Ed è in questo paradisiaco apparire che mi sento completamente, soggiogato da un fiato al cuore, che mi fa trasalire al pensiero di poter stare romanticamente pensoso a guardare le nubi da una rupe con occhi inespugnabili che guardano il nemico venire da sud.

05 gennaio 2007

Affacciarsi per vedere il tono

Mi è capitato un giorno di essere in una ridente cittadina al nord della Sicilia, che al suo solito, come buona spugna, assorbe bene non solo le emozioni che animi gentili di passaggio possono lasciare ma anche alcune curiosità linguistiche. Sentite se il mio ragionamento fila, in una terra così poliglotta, tutte le ipotesi possono essere azzardate........
Mi fanno sporgere da un parapetto e mi dicono: "ci sporgiamo sulla spiaggia del TONO". La mia mente subito riferisce quel nome ad una storpiatura linguistica che indica le vecchie tonnare prominenti la riva..........Ebbene no ecco che cercando tra le cose acchiappate qua e la in questo oceano inesplorato di internet viene fuori una cosa molto bella, leggete voi stessi:



Tòno a. fr. tun onde ingl. tune , mod. ton:=lat Tònus dal greco Tònos che propr. vale distendimento, tensione m. dal gr. radice di Teinò sscr. tanomi disteso (v. tendere): onde nacque l' idea

Quindi probabilmente hanno lasciato questo nome inquietantante alla mia mente i francesi................ che ne dite....... fatemi sapere

P.S. la meraviglia di cui sto parlando è Milazzo!!!!!!!!!!!