10 giugno 2014

Tributo a Enzo Caputo più che giornalista Poeta




“Con gli occhi di Mario” il cortometraggio del regista Pino Pullella sull’anima è arrivato terzo al “I festival europeo perCORTI di vita” di Torino, organizzato dall’Associazione torinese “Percorti di Vita” e fa “conoscere” ai giurati italiani affiancati dai colleghi francesi, tedeschi, spagnoli, portoghesi e belgi, l’Io e i luoghi caratteristici del paesino nebroideo. Pullella, che nella vita fa l’ingegnere e si occupa di energie rinnovabili, ha, per la giuria, attraverso Mario, “scandagliato il difficile passaggio tra “follia vissuta e follia voluta”. Dieci minuti che “gridano muti”, musicati dalla canzone “A casa supra a luna”, tratta dall’album “passu e spassu” di Franco Brancatelli, per far scorrere la vita di Mario, uno di quelli che ai giorni nostri è ritenuto matto, scansato ed evitato da tutti ma la cui storia è legata alla sua voglia di follia per la delusione amorosa subita da giovane”.
Il delirio lucido, ultima spiaggia al dolore , che nasce dalla profonda connessione con la propria anima attraverso l’ascolto del proprio “Se superiore”. “Quando quest’ultima – dice il regista- va oltre i nostri limiti e raggiunge quell’intima e profonda consapevolezza del cuore non può più rimanere a normale livello di coscienza ma deve “saltare” per interconnettersi con la coscienza universale e, con questa, iniziare un nuovo viaggio evolutivo per raggiungere, assieme alle altre, una dimensione olistica dell’essere umano”. Il Festival Europeo “perCORTI di Vita”, che si è proposto con questa tematica di ospitare un nascente campo vibrazionale creativo, attraverso lo strumento della videonarrazione, punta a creare una vera e propria onda capace di coinvolgere tutte quelle persone che sentono e desiderano una profonda trasformazione delle coscienze.
PULLELLA 2Un viaggio simbolico rappresentativo che, in questa prima edizione, ha trattato un concetto ancora considerato appannaggio esclusivo delle religioni: l’Anima. Pullella é stato premiato al teatro “Espace” mentre il video è stato proiettato assieme ai dieci corti finalisti, dalla “Film Commission di Torino”. Con questo viedeo, Pullella, come Ada Merini, ha superato il “muro dei regionalismi” imponendo, a livello europeo, l’universalità delle “spine del cuore”.
Mario come Werther ci appaiono come anime innocenti, avulse dalla routine in cerca di quella felicità totale che solo l’amore può dare; aspetti questi che li rendono estremamente fragili nella loro immensa forza. Anima, sicilianità, universalità, follia…“fiori del tempo” a testimoniare sullo scenario europeo la grinta di un umbertino, regista per vocazione.
Provo a riempire quel muto che, gridando forte a Torino, ha accarezzato il cuore dell’Europa.- “ Jo canusciu la so svintura e la cantu così comè, troppu beni ci vosi a Maria e sta svintura paccì non è”. Versi sospesi tra il tempo e l’intenzione: “posa l’aceddu trema la rama quannu ti pensi tremu accussi”… . Anche questa è follia o forse no? Sarà il tempo a dirlo o il bambino super eroe del cortometraggio, “Super Io”, unione tra il matto di ieri e il pazzo di oggi. “Buio le stelle son tante il nemico è distante, stanotte in trincea…” 
Enzo Caputo

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