14 maggio 2008

Come vive un italiano 2 - un Siciliano a Milano

“Non capisco nelle tue parole tanto rimorso e tanta delusione per qualcosa che non hai fatto ma che hai sempre voglia di cominciare, capisco che lavorare per gli altri non dia le soddisfazioni che si hanno lavorando in proprio, non solo economiche (che comunque ci vogliono) ma anche come prestigio e affermazione personale, è bello vedere alle design review che LORO si prendono i meriti e tu li che segni che cazzo vogliono o che cazzo pensi potranno volere quando capiranno cosa vogliono (bè, mi sa che sono contorto ma non conosci il mio ingegnere capo, un genio nel suo campo ma anche un incasinatore da paura, es. nei suoi schemi elettrici manca sempre qualcosa o c’è da qualche parte un anello che richiuso su se stesso non serve ad un cazzo, ma quando gli fai vedere che non funziona aggiusta le sviste ed è un grande, però già hai preso una lavata di capo dal socio perché alla verifica il tutto non funzionava ed hai perso tempo prezioso sulla scadenza, MA….). Nonostante tutto sto qua, oggi ho lavorato dalle 8:30 alle 20 con una sola ora di pausa pranzo, me so rotto li coglioni, Ma… l’affitto lo devo pagare, le bollette anche, il mangiare ci mancasse altro, a fine mese azzero il conto e ricomincio col nuovo stipendio il successivo… Vita i miedda!

Ogni tanto nei finesettimana mi dedico a qualche hobbies, per il resto TIRO A CAMPARE.

A ben vedere mettersi in proprio sembrerebbe una soluzione, avendo tre cose fondamentali:

L’idea – oggetto del busines-

Il coraggio – è pur sempre una scommessa-

Il tempo e luogo favorevoli – per questi ci vuole il sesto senso

Esempi lampanti sono un gruppo di miei colleghi che ha scommesso sugli impianti ad energia solare, di loro tre hanno fatto società ma sono solo in alto mare, anzi uno ha giocato con due piedi in due scarpe e sta rilevando uno studio avviato da un ingegnere ormai anziano con cui si era associato vedendo i giorni di magra che lo aspettavano dopo l’apertura della società (lui i piccioli però l’havi), un altro ha lasciato la ragazza qui a Milano e se n’è ritornato a Napoli allettato dall’offerta di una spa del settore energie alternative che è di proprietà di un costruttore di CIMITERI (sto qua ha azzeccato tutti e tre, ma il tombaro dopo il capparo non mi stuzzica, i cimiteri però sono una miniera d’oro). Non dimentichiamo che l’Italia è in recessione. Speriamo di vedere una vera occasione e coglierla nel momento giusto, ma per ora non ne vedo.”

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