03 giugno 2008

Il suono dell'ETNA

Zampillo di una fontana, che di rosso tinge il dorso di una terra.
Ordinario sgorgare di un sangue, che lo fa adattare a gestire
la fuoriuscita della sua stessa materia.
Accorgersi che siamo in presenza di un respiro affannato
e profondo, giova alla mia mente.
Ricordo.
Vivo ai suoi piedi, come un suddito pieno di fede.
Il mio istinto mi dice che fuggire non sarà mai necessario,
anche quando la sua collera tracimando mi farà capire
che è lui il padrone del mio tutto.
È così che ho capito, senza di me non avrebbe potere
senza di lui non potrei esistere.
Saremo sempre in simbiosi io e lui, con un profondo rispetto
sorgeremo e tracimeremo insieme andremo alla conquista dei cieli
con ceneri e sputi di terra fusa.
Saremo tutt'uno.
Spettacolo per la gente che viene a conoscere il mio padrone
come signore incontrastato di un fazzoletto di terra che
mi impone di ridiventare scarto di un nome ETNA.


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