20 giugno 2006

Arroganza

La confusione delle ombre,
che si accavallano l’una sull’altra
come se attorno a piccole luci
si volessero mettere in mostra.
Notti intere gridano,
sempre con più veemenza,
come se un pianista mediocre
pigiasse più forte sui tasti, per far sentire
il più lontano degli astanti
allungano a dismisura le note.
Coprendomi in modo totale,
mi fanno respirare un sapore forte e antico,
che viene fuori
dalla mia stessa anima,
e mi fa alzare contro l’inganno
di gente che si reputa chissaché,
e che invece potrebbe essere assoggettata
a briciole di roccia,
con cui gioca il mare,
e alle quali non possono opporre nessuna resistenza.
Soggiogati a loro volta da un altro granello
che in un infinito rimescolamento
finisce per sgretolarsi e assottigliarsi
sempre di più senza
poter mettere freno alla loro stessa arroganza.

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