04 ottobre 2010

Ottobre




Quando sono arrivato ero straniero,
adesso come uno straniero vado via.
La luna di carta che si alza nel cielo
mi guida sulla strada.
Seguo il suo snodarsi,
come se fosse una biscia nera.
Mi sembra di risentire il tuono
del primo incontro,
di rivedere il lampo dei tuoi occhi
quando incontrarono i miei.
Il motore cambia rumore,
mi piego quasi a toccare l'asfalto che si disfà
al mio passaggio, l'afa di un agosto è rimasta impressa sul
battistrada della gomma.
La catena stride e mi fa tornare alla realtà
pioverà e sarò completamente fradicio
in un ottobre che non vuole più scorrere.
In un buio che non mi vuole lasciare.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Cand am pasit in lumea asta
Strain eram de locuri si miresme
Cautam parca ceva pierdut
Dar aveam in mine acel destin
Cautam departe ce era aproape
Cautam aproape ce era departe
Cuvintele , versurile se duelau in noapte
Tacerea se prelingea in soapte
Si era in aceeasi limba , ca si ruga…
Strain nu pot pleca
Am lasat in urma semintele iubirii…